Il Manga
Origine del nome: Il termine Manga comincia ad essere usato nel XIX secolo, quando un famoso incisore di nome Hokusai usò due kanji, Man (casuale, fluttuante) e Ga (disegno, immagine), per definire i personaggi da lui creati. Che ciò però non faccia pensare a un insieme di disegni sconclusionati, in quanto in Gaippone Manga significa solamente "fumetto".
Nota: Kanji = Sono i simboli dei quali si compongono le parole giapponesi, che siano uno o più a formarle.
Caratteristiche: Il Manga solitamente ha delle caratteristiche peculiari che ci permette di ritenerlo tale: innanzitutto presenta (ristrettivamente al pubblico nipponico) una lettura in chiave orientale, da destra verso sinistra e dall'alto verso il basso, e può dividersi, dipendentemente verso chi è rivolto, in categorie: seinen, shonen, shojo ecc. Poi solitamente è in bianco e nero accompagnato qualche volta da pagine o immagini colorate, il tutto a decisione del mangaka o della casa editrice. In Italia, come in molti altri paesi, è accaduto che la lettura fosse spostata dalla tipologia orientale a quella occidentale, probabilmente per aumentare il pubblico verso chi sia rivolto e di conseguenza le vendite. Ciò è stato causa di molti errori quali personaggi da destrorsi a mancini o altre incongruenze con la trama dello stesso manga.
Mangaka: È l'artista che si occupa di creare il manga stesso, di idearne la trama e di farne i disegni, è inoltre circondata da assistenti che lo aiutano nel completamento delle tavole. Vi sono casi nei quali l'autore della trama differisce da quello dei disegni, in questo caso quest'ultimo resta il mangaka, mentre lo scrittore si definisce Gensaku-sha.
Generi
I Manga, come i libri, i film, i fumetti e tutto il resto, si dividono in generi, ciò dipendentemente dal pubblico verso cui sono rivolti e dai temi trattati. È bene però indicare come le divisioni non sempre vadano prese alla lettere, soprattutto per quanto riguarda il pubblico: bisogna sempre ponderare la propria scelta prima sfogliando o dando una letta al manga di cui si è interessati, e mai giudicarlo a priori basandosi su una categorizzazione non data da noi. Le seguenti sono le categorie di manga principali:
Kodomo: Manga per bambini fino ai dieci anni, solitamente caratteristici di parodie e presentati lo stile Super Deformed. Il genere è praticamente inesistente in Italia.
Shōnen: Manga consigliati a ragazzi dai dieci anni in poi: solitamente si incentrano su combattimenti e sull'azione, il tema dell'amore compare molto raramente ed i personaggi femminili spesso sono molto sexy.
Shōjo: Categoria indicata per le ragazze dai dieci anni in su: presentano storie d'amore nelle quali spesso il protagonista è la ragazza, incastrata in problemi vari e situazioni sentimentali difficili.
Seinen: Sono i manga di cui maggiormente si occupa questa sezione, rivolti sostanzialmente ad un pubblico maturo e presentanti messaggi e profili psicologici che cercano di raggiungere un alto livello, evitando di basare la propria trama unicamente sull'azione.
Josei: Sono i cosidetti Seinen rivolti ad un pubblico femminile, dove spesso si tratta della vita delle donne giapponesi in chiave più realistica, trattando poi temi più espliciti e più maturi rispetto agli Shojo.
Esistono poi altre sottocategorie che spesso sono implicate in quest'altre, ma che non per forza debbano essere accumunate in tutto e per tutto ad esse:
Spoken: Solitamente sottocategoria degli shonen e dei seinen, sono i manga a carattere sportivo. Possono anch'essere chiamati Spokon.
Mecha: Storie più che altro fantascientifiche incentrate sui robot o sulle macchine in generale. Anche questi vengono accumunati solitamente sotto Shonen e Seinen.
Gekiga: Storie a carattere drammatico in una relazione amorosa, spesso ritrovabili in Shojo e Josei.
Hentai: Storie a carattere pornografico, divisibili in varie sottocategorie dipendentemente dal genere e dal pubblico. Gli Hentai sono confusi ai giorni nostri con le singole immagini manga a carattere pornografico benchè non sia propriamente così.
Doujinshi: Nati come storie create dai fan o come parodie, sono degenerate negli ultimi anni in storie a carattere pornografico autoconclusive.
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